Produttori di convivenza creativa
Un laboratorio è uno strumento che costruisce un contesto. Che vuol dire? Vuol dire che il laboratorio permette di fare dell’incontro con l’altro un’esperienza produttiva, consente cioè di mettersi al lavoro insieme. Un laboratorio è un’esperienza di gruppo, in cui oltre ad apprendere tecniche artistiche ed espressive si sperimentano emozioni date dall’appartenenza e dalla condivisione di un obiettivo comune.
Cosa facciamo
“OttoMani” è il nostro gruppo di psicologi e attori che propone e organizza laboratori teatrali, in entrambe le nostre sedi, per gruppi integrati di persone con diverse abilità, interessate a condividere un’esperienza emozionante e produttiva, entro i contesti organizzativi ai quali appartengono, come la scuola, la propria azienda, il proprio team oppure entro un gruppo amatoriale.
Abbiamo esperienza di laboratori teatrali proposti entro organizzazioni che hanno tra le loro finalità l’integrazione sociale e la socializzazione; di laboratori in presenza e in videochiamata per bambini, ragazzi e adulti, anche in condizione di svantaggio.
La nostra specificità è di affiancare alla competenza teatrale nella conduzione del laboratorio una competenza psicologico-clinica, utile a occuparsi delle attese, dei desideri e delle emozioni dei partecipanti e delle organizzazioni di cui fanno parte, verso il laboratorio. Tali emozioni possono essere messe in rapporto con quanto avviene nel gruppo, nella performance teatrale e nel rapporto con l’organizzazione committente. In questo senso il lavoro psicologico è inteso come lavoro di costruzione, sostegno e manutenzione del laboratorio, spazio fisico e spazio di relazioni gruppali.
Segui l’esperienza che abbiamo realizzato a Salerno:
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“Arte tra le mani” è un laboratorio di socializzazione, una proposta rivolta a chi desidera esplorare e interrogarsi sui problemi che si incontrano nei rapporti implicandosi in un processo creativo. Studiando insieme alcune tematiche connesse al mondo dell’arte il gruppo costruisce un prodotto divulgativo in cui l’arte aiuti a condividere chiavi di lettura dei rapporti interpersonali e della convivenza. Procedendo nella conoscenza dell’arte, delle connessioni tra opera, artista e contesto di riferimento i partecipanti condividono desideri e aspettative, sperimentando modi divertenti e diversi di stare insieme e di comunicare esperienze emozionali significative.
“Arte tra le mani” è un progetto che nasce nel 2013 dalla collaborazione tra un centro di salute mentale, un’associazione di familiari ed utenti con problemi di salute mentale e due professionisti, Paolo Marabotto, docente universitario di storia dell’arte e didattica museale, Claudia Tanga, psicoanalista ad indirizzo psicosociale, socia di Pomerium. La progettazione di questo laboratorio si avvia nei rapporti con i servizi di salute mentale, a partire dall’interrogare la questione della deistituzionalizzazione, per questo viene dedicato uno spazio a confrontarsi con le organizzazioni committenti sul rapporto possibile tra il laboratorio ed i problemi su cui il servizio interviene.